Quando la scuola diventa arte: grazie alla Scuola dell’Infanzia G. Gesmundo
- Gabriela Bratosin
- 29 mag
- Tempo di lettura: 2 min
C’è un momento, nella vita di un genitore, in cui l’orgoglio e la gratitudine si fondono in un’unica emozione difficile da descrivere.

Questo è ciò che ho provato entrando alla mostra realizzata dalla Scuola dell’Infanzia G. Gesmundo, dove mio figlio frequenta l’ultimo anno. Un’esposizione che è molto più di un evento scolastico: è la celebrazione visibile di un percorso educativo ricco, profondo e autentico.

Il progetto che ha dato vita a questa mostra si intitola “Emozioni tra arte e natura”, parte di un ambizioso piano triennale che ha visto coinvolti bambini di 3, 4 e 5 anni, insieme alle loro insegnanti, in un viaggio straordinario tra colori, materiali, emozioni e bellezza. Un percorso che parte dal gioco e dall’esplorazione per diventare pensiero, osservazione, creatività e relazione.
L’arte e la natura sono stati gli strumenti attraverso cui i bambini hanno imparato a osservare, creare, raccontare, emozionarsi e crescere.

Ogni anno con un tema diverso:
“Arte in gioco” (primo anno),
“EmozionArti nella natura” (secondo anno),
“L’aRoma dell’Arte” (terzo anno).
Tutto è stato pensato con una cura rara: dai materiali scelti con attenzione (naturali, poveri, riciclati, simbolici) alla metodologia basata sull’apprendimento cooperativo, sull’esperienza diretta e sull’osservazione sensibile dei bisogni di ogni bambino. Il risultato? Un’esplosione di bellezza e significato, dove ogni disegno, installazione o parola racconta il mondo visto dagli occhi puri dei nostri figli.

Come madre, sono profondamente grata. Ma anche come donna cresciuta a Tor Sapienza, che oggi si impegna professionalmente per valorizzare il territorio, sento di voler esprimere pubblicamente questa riconoscenza. La scuola Gesmundo rappresenta un modello educativo capace di generare valore vero, umano, culturale e sociale.

E in un momento storico in cui si tende a dare spazio solo a ciò che non funziona, io credo nel potere delle buone notizie. Per questo ho scelto di raccontare questa esperienza anche per esaltare l’identità di un quartiere che mi ha cresciuta e continua a donarmi tanto, ora anche attraverso lo sguardo meravigliato di mio figlio.

A tutto il team docente, alla dirigente, al personale, e soprattutto ai bambini: grazie di cuore per averci regalato una galleria d’arte viva, dove ogni opera è anche un frammento d’infanzia che resterà con noi per sempre.
Un ringraziamento speciale va alla coordinatrice della scuola, per la passione, l’organizzazione e la visione educativa con cui ha saputo guidare questo progetto così ricco di significato. La sua presenza discreta ma determinante è il filo silenzioso che tiene unite tutte le meraviglie che abbiamo potuto ammirare.
Gabriela Bratosin
Consulente immobiliare
Tor Sapienza – Roma
Mamma, cittadina, e testimone orgogliosa di una scuola che lascia il segno
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